Make-up: questo conosciuto

Come ho già scritto nel mio primo post, solo pochi anni fa non avevo la minima idea di come truccarmi. Certo, ora non sono mica diventata un’esperta, ma almeno sneto di poter partecipare a una conversazione incentrata sul trucco senza chiedere chiarimenti ogni 2 minuti. La mia mamma non è mai stata un’appassionata di trucco, non usa quasi mai niente sul viso, nemmeno una crema idratante. Ma la mia mamma è bellissima lo stesso 😉

Sorelle maggiori non ne ho, solo una più piccola, e anche lei di trucchi non ne vuole sapere. La mia conoscenza dei podotti di make up è cominciata comunque da piccolina piccolina, quando dentro l’ armadietto del bagno ho visto spuntare quella boccetta di smalto rosso. Meraviglioso. A volte mi chiudevo in bagno e provavo a metterlo. Ovviamente poi dovevo anche toglierlo prima di uscire fuori, e alla classica domanda della mia mamma “ti sei messa lo smalto in bagno?” negavo oltre ogni evidenza olfattiva. C’ erano poi le visite dalla nonna, dove la zia più giovane non ancora sposata teneva un paio di rossetti (sempre nell’ armadietto del bagno!). A volte provavo a mettere anche quelli, ma non erano mai colori che mi soddisfacessero tanto. Quei rossetti adoravo annusarli. Credo di essere stata alle medie, durante le vacanze estive, quando la zia di mia cugina, che girava sempre truccata, ci aveva svelato il segreto per come apparire subito più fresche e sane: mettersi un po’ di rossetto sulle guance. Qualche estate dopo, sempre durante le nostre vacanze assieme, mia cugina aveva portato con se i trucchi. Più grande di un anno all’ anagrafe, ma sempre molto molto più avanti a me in quanto a esperienze, furbizia e via dicendo, mia cugina era il mio modello di ispirazione. Io la adoravo, avrei voluto assimigliarle in tutto. Lei, probabilmente seccata dai miei tentativi di emulazione, non mi sopportava. Così quell’ estate, dopo aver truccato ogni membro femminile della famiglia disponibile (vacanze in barca, pomeriggi lunghi e poco da fare) le era toccato truccare anche me. Il suo commento a seguito del applicazione del mascara è ancora stampato nella mia mente: ” Ewww hai troppe ciglia, col mascara sembrano dei vermi!”. Nonostante ora mi renda conto che un tale commento era senza senso e anzi, vorrei avere ciglia ancora più fitte e lunghe, a quei tempi mi aveva tarpato le ali. Niente mascara per i due anni a seguire. Anche quando avevo iniziato a ricevere in regalo da mamma o da qualche amica i primi cofanetti Pupa, i primi ombretti, i primi lucidalabbra. Mascara non ne volevo sapere. Non era l’ unico errore che facevo a quei tempi. Oltre a dei tagli di capelli assurdi, mi coprivo la palpebra di ombretti azzurro perlato. L’ azzurro non mi dona. Per niente. Forse una vocina interiore me lo ripeteva, una specie di coscienza del buongusto, così alla fine ho smesso con gli ombretti perlati, e ho iniziato a usare solo un vecchio eyeliner di mia mamma (io non sono tuttora in grado di usare bene l’ eyeliner; al tempo lo usavo come matita nera) e, finalmente, il mascara. Ma sempre coscente del commento di mia cugina, il mascara non lo applicavo mai su tutte le ciglia; lo mettevo solo alla fine, sulle ciglia più esterne, tanto per allungare un pochino l’ occhio. Comunque, era un passo avanti. Sempre grazie ai commenti gentili e motivanti di mia cugina ho iniziato col tempo a eliminare parte delle mie sopracciglia… finalmente dividendole e creando due sopracciglia da un monociglione unico. Almeno in questo caso i commenti malefici sono stati utili… E ho continuato con questo stile di trucco fino, come dicevo, a quando ho lasciato l’ Italia. Il che vuol dire fino alla fine dell’ università! Assurdo.

Comunque, erano anche gli anni in cui è esploso il fenomeno youtube. Nonchè dei social network. Proprio grazie a facebook e a un video postato da una mia amica, sono andata a guardarmi il canale youtube di Guglielmo Scilla, anche detto Willwoosh. Lo ricordo come ieri, il video era iEmo. Faceva ridere, ma proprio tanto. E così spinta dal desiderio di seguire i suoi video (che nulla avevano a che fare col make up) mi sono creata un account su youtube e mi sono iscritta al suo canale. Il destino volle che pochi mesi dopo Gu avesse postato un video in collaborazione con Clio Zammatteo, in cui lei, probabilmente ancora residente in Italia a quei tempi, spiegava in maniera molto buffa come anche i ragazzi potessero utilizzare il trucco per apparire meglio in video o in foto. Me la ricordo perfettamente. Indossava una salopette arancione. Al primo momento mi sono chiesta chi fosse quella donna vestita da muratore e che ci faceva in un video di Gu. Ma al termine di quello stesso video mi era rimasta molto simpatica. Quando mi sono trasferita in Germania, sola come cane, mi sono ritrovata con un sacco di tempo a disposizione. Avevo dei problemi, anche linguistici, a socializzare con i teutonici. Non conoscevo nessuno a parte i colleghi di lavoro, i coinquilini erano asociali come mai, passavo le ore rinchiusa nella mia camera su skype. Ma anche le chiamate su skype avevano un termine. E quindi dai video del canale di Gu sono passata alla ricerca di altri video da guardare. E sono giunta proprio sul canale Clio makeup. Così ho cominciato a scoprire il meraviglioso mondo dei trucchi. Complici anche i primi stipendi, la mia collezione di make up ha cominciato a formarsi. E, soprattutto, complice una collega che era già appassionata di youtube e di make up, ho cominciato a scoprire nuovi termini, come ad esempio i primers, che non sono solo corte sequenze sintetiche di DNA utilizzate per amplificare sequenze in una reazione di PCR, o le palette, che con pronuncia tedesca suonava più pellet, che non rappresentavano soltanto dei precipitati ottenuti a seguito di centrifugazioni. Ora vivo in Germania da quasi 5 anni. Continuo a seguire Clio, più o meno dallo stesso periodo continuo a seguire anche Nicole sul suo canale Kissandmakeup01, continuo ad andare alla ricerca di nuovi trucchi con la mia collega, ormai ex collega, appassionata anche lei. Ogni tanto cerco qualche nuovo canale interessante, ma a parte video singoli mi sono appassionta solo a Rachelleea, una youtuber australiana capace di fare dei bellissimi trucchi, ma che soprattutto mi ha conquistata per i suoi capelli e le acDSC05918conciature che faceva all’ inizio, e gossmakeupartist, una scoperta recente, che nei suoi video dà dei suggerimenti veramente veramente validi. Soprattutto, nella mia attuale collezione ci sono almeno 4 mascara, e finalmente sto imparando ad applicarli come si deve per evidenziare le mie ciglia

Nuovi rossetti e avvilimento

Da quando ho scritto il primo post in me si sono alternati sentimenti contrastanti. Da un lato: ho fatto il primo passo. Grande! ora non mi resta che decidere di volta in volta l´argomento…avrei cosí tante cose da dire…! Dall´altro: non fregherá assolutamente niente a nessuno, sono ridicola, solo l´ultima di una serie di donne che avranno iniziato con questa idea. E probabilmente anche una delle meno qualificate. Io non ho fatto nessuna scuola di make-up, estetista o simili. Io ho studiato biotecnologie e mi ritrovo a passare i giorni in laboratorio con funghetti patogeni.
In uno dei miei momenti “positivi” avevo scelto di parlare subito di qualcosa di attuale. I miei ultimi acquisti, risalenti a sabato. Con previa introduzione su dove di solito compro i cosmetici, per contestualizzare un po´il discorso.
Io non vivo piú in Italia, purtroppo a differenza delle vere beauty guru non vivo nemmeno in qualche capitale meravigliosa, e nemmeno in America. Vivo in un paesino sperso in Germania, cosí sperso che senza farmi un´ora di treno non riesco nemmeno a trovare un negozio della Kiko. E pensare che quando vivevo in Italia era a 5 minuti da casa… Comunque, la Germania ha anche degli aspetti positivi. Ci sono si le profumerie… a dire il vero non tantissime ma ci sono… ad esempio Douglas, Yves Roches, The Body Shop. Ma soprattutto, ci sono quei negozi meravigliosi chiamati drogherie! Niente sostanze stupefacenti, no, ma in compenso un sacco di prodotti beauty e non di buona qualitá e prezzo basso. Un paradiso. Le mie drogherie preferite sono: dm, Rossmann e Müller. Müller ha un sacco di scelta, e con ogni scontrino ti esce uno sconto in base alla spesa da usare nei 3 mesi a seguire. Rossmann invia a domicilio dei buoni sconto del 10%, ma soprattutto ha ogni settimana dei giorni in cui alcuni prodotti costano il 30% in meno (a scelta prodotti occhi, prodotti labbra, prodotti unghie e via cosí). dm é il mio preferito in assoluto. Intanto propone una marca solo sua, la Balea, una linea che comprende saponi, bagnoschuma, shampi, creme corpo, struccanti, creme viso… E’ super economica ma adoro i suoi prodotti, hanno un´ottima qualitá e dei profumi spettacolari. Non contenti, vendono prodotti della marca Ebellin, che ho iniziato a conoscere in quanto fornivano una spugnetta simil Bauty Blender anche questa di qualitá ottima. Ho provato vari pennelli, e sono ampiamente comparabili con quelli di marche come zoeva o anche mac. Inoltre, da dm si trova una marca di cosmetici e prodotti per unghie dal nome P2. Di questa marca adoro gli smalti, tantissimi, mille colorazioni, ottima qualitá. Ma soprattutto, mi fanno impazzire i prodotti labbra. E qui ci ricolleghiamo all´argomento attuale. Scusate l´intro lunga. Ho letto che quest´anno, a dispetto della mia folle passione per i rossetti rossi, i colore per eccellenza sará il rosa, nelle sue varie tonalitá. A me i rosa non stanno benissimo. Specie i rosa freddi. Sono castana, occhi verdi, con la pelle che una volta era olivastra ma da quando vivo in Germania tende piú al color mozzarella. Beh credevo finalmente di aver trovato la tonalitá di rosa che non solo mi piaceva, ma probabilmente ptoeva anche starmi bene. Il malva. Certo, non sapevo che colore fosse cosí su due piedi. Devo ringraziare la mia inconsapevole maestra in tutto e per tutto, Clio. Tra le varie foto che ho trovato sul suo blog mi sono innamorata del rossetto indossato da Emma Watson, da lei definito malva. Dopo vari dibattiti con la mia compagna tedesca per beauty acquisti ho concluso che con la parola “malva”, ogni persona in pratica intende un colore diverso. Il MIO malva é un rosa che contiene sia del marrone che del viola. piú marrone peró. L´ho trovato, dopo molte ricerche, tra i rossetti della nuova linea della P2. Ne avevo davvero bisogno? No. Ma mi piaceva cosí tanto che l´ho comprato subito. Assieme al suo fratellino piú tendente all´arancione.

DSC05913

Da sinistra Copa Cabana, Piazza Navona e Long Lasting Matte maxi lipstick 030 forever apricot

 

Sono arrivata a casa fiera come un pavone maschio con la ruota aperta, curiosa di provare i nuovi rossetti e sentire cosa ne pensasse mio marito. News: mio marito é daltonico. Ma di solito é sensibile abbastanza da dedicarmi un “Bello, ti sta bene”. Anche in questo caso, venerdí sera mi sono compiaciuta del suo falso complimento. Salvo poi sentirmi uno schifo il giorno seguente, quando lui assieme a una mia collega (non la compagna di beauty shopping, un´altra) hanno passato mezz´ora prendendomi in giro e criticando il fatto che avessi tanti rossetti. Cito testuali parole: ” Ti conosco da un anno e 3 mesi e per tutto questo tempo ti ho sempre vista truccata uguale. col rossetto rosso. Ti servono davvero tutti questi rossetti? Sono tutti uguali.” E’ stato umiliante. Innanzitutto perché, solo cinque anni fa, anche io possedevo solo un paio di rossetti, uno marrone scuro e uno rosa chiaro chiaro. E in questi 5 anni ho accumulato cosí tanti trucchi che potrei aprire una profumeria a mia volta. Ma soprattutto ci sono rimasta male perché quei rossetti, io davvero li vedo diversi tra loro. Anche se a volte a distinguerli c´é solo una tonalitá di rosso. Mentre mi sfidavano a dimostrare che ogni rossetto in mio possesso fosse unico come colorazione e non un doppione di altri, mentre li aprivano tutti e li mettevano in fila continuando a criticare e a definirli uguali, mi sono sentita sotto processo. E, come dicevo, tremendamente umiliata. E questo mi ha spinta a fare una riflessione:
é vero che spesso ci compriamo cose superflue, non necessarie, inutili, semplicemente perché ci piacciono, ci fanno stare bene. C´é chi si compra i cioccolatini, chi un gioco per la playstation, chi un rossetto. Certe cose costano piú di altre. Vero. Ma cosa da il diritto ad alcune persone di criticare tanto gli altri per i loro gusti personali? Cosa permette di distinguere una cosa “non necessaria” ma comunque ok da una “non necessaria” che rende chi l´ha comprata meritevole di tali prese in giro? Qualcuno capisce cosa intendo?
A conti fatti, mi ripeto quello che mio marito usa come argomento conclusivo di qualsiasi situazione: bisogna fregarsene di quello che dicono o pensano gli altri. Basta che noi stiamo bene con noi stessi. E io non mi ritengo affatto una persona superficiale…anche se indosso il rossetto malva che nessuno distinguerá mai da tutti gli altri rossetti che porto altri giorni.

Primo post: chi sono e perchè ho deciso di scrivere un blog

Non è il primo blog che scrivo, ma di solito mi focalizzavo essenzialmente sui miei problemi, quotidiani o meno. E poi mi sorprendevo se non ricevevo molti commenti, anzi. E di fatti anche questa volta tutto è partito da un mio problema, una sensazione estremamente sgradevole, che mi ha impedito di prendere sonno finchè non ho trovato una qualche scappatoia. Mi angosciava l’ idea di essere tanto attenta, da brava italiana, a vestirmi sempre tutto sommato bene, colori che non stonassero troppo assieme, scarpe abbinate, a volte anche la borsa, e non poterne fare niente. E da qualche anno a questa parte si è aggiunta la questione trucchi. Con l’avvento di beauty guru su youtube finalmente alla veneranda età di 25 anni ho imparato anche io a truccarmi. E, purtroppo, mi è piaciuto. Così tanto che in 5 anni ho raccimolato un intero mobiletto di trucchi, un cassetto pieno di rossetti, ho ricominciato a comprare smalti, quando era dalle medie che ci avevo rinunciato. Così tanti trucchi nel cassetto, così tanta attenzione nel trovare il look giusto, nuovi modi per il contouring o per mettere il mascara, e per cosa? Io ci ho guadagnato solo un’enorme insicurezza in me stessa, in quanto prima uscivo con la faccia lavata e magari un po’ di crema idratante, ora se prima non spendo 10 minuti davanti alo specchio mi sento un mostro e non oso mostrarmi in giro. E non è certo questo quello che il make up dovrebbe insegnarci.

Insomma… se ho confuso abbastanza le idee, il punto è questo: vorrei iniziare a condividere anche io quello che ho imparato e sto imparando. Vorrei poter tornare utile a qualcuna come quelle famose (ormai famose) beauty guru sono state utili a me. Però io non sono una professionista. Non sono appassionata di grandi firme, cose griffate, soprattutto non me lo potrei permettere. E comincio anche ad avere la mia bella età per cui non posso indossare abiti stile sottoveste o top con l’ ombelico fuori. Io mi ritengo una trentenne normale, e vorrei soltanto dare magari qualche spunto a chi, come me, ci tiene al proprio look. senza strafare.

E da brava timida, video su youtube non riuscirei a metterli, neanche dopo mille tentativi. Quindi.. eccomi qui.